Quali sono le principali infiammazioni del cuore
Quali sono le principali infiammazioni del cuore?
“Il Cuore è il primo organo che vive e l’ultimo che muore”, dice un noto aforisma.
Ma, nonostante ciò, anche il cuore, considerato il nostro organo più nobile, è oggetto di numerose malattie. Prova ne sia come le malattie cardiologiche siano ancora prima causa di morte nel nostro Paese.
Prima di considerare le infiammazioni, ricordiamo brevemente l’anatomia del cuore, certo diversa da quella dei graffiti metropolitani.
Il cuore è organo muscolare grande come un pugno chiuso, posto tra i polmoni, ma prevalente a sinistra, composto da 4 stanze: 2 superiori (atri) e 2 inferiori (ventricoli).
Gli atri sono tra loro separati dai setti interatriali, mentre i ventricoli lo sono dai setti interventricolari.
Il compito del cuore è quello di pompare il sangue e fornire l’ossigeno a tutti gli organi e per far ciò è necessario un meccanismo che permetta di riempire e svuotare le stanze senza commettere errori.
A tal fine esistono 4 “saracinesche” o valvole:
- tricuspide (tra atrio e ventricolo destro)
- mitrale (tra atrio e ventricolo sinistro)
- polmonare (tra ventricolo destro ed arteria polmonare)
- aortica (tra Ventricolo Sinistro ed Arteria Aorta).
Il sangue arriva al cuore all’atrio destro, tramite le vene cave, passa poi nel ventricolo destro e da qui all’arteria polmonare che porterà il sangue povero di ossigeno ai polmoni, dai quali origineranno le vene polmonari, con sangue ossigenato che arriverà all’atrio sinistro e poi al ventricolo sinistro, dal quale origina l’arteria aorta.
Il cuore funge da pompa meccanica e la pressione che genera favorisce la circolazione del sangue.
Quando gli atri si riempiono di sangue, le valvole atrio-ventricolari si chiudono completamente per poi riaprirsi per favorire il passaggio del sangue nei ventricoli.
In tal caso le valvole polmonare ed aortica si chiudono per riaprirsi nel momento in cui i ventricoli si contraggono.
Il cuore è prevalentemente costituto da tessuto muscolare (denominato miocardio) ed è rivestito a una sacca (pericardio) che lo protegge permettendone i movimenti, mentre una membrana riveste le cavità interna (endocardio), valvole comprese.
È in questi 3 tessuti che il cuore può essere colpito da malattie infiammatorie.
Ricordandoci l’uso del suffisso -ite da attribuire alle infiammazioni, possiamo subito intuire come stiamo parlando di miocardite, pericardite ed endocardite.
Quali sono le principali infiammazioni del cuore: Miocardite
In questo caso l’infiammazione colpisce il muscolo del cuore.
Tra le principali cause troviamo le infezioni virali (da adenovirus, coxsachie, herpes ecc.), mentre batteri ed altri germi sono meno coinvolti.
Recentemente sono state descritti casi di miocardite in corso di COVID-19.
Altre cause sono da ricercare in malattie reumatiche ed auto-immunitarie, nonché a danni da farmaci (tipo antitumorali ecc.) o da sostanze tossiche.
Sintomi della Miocardite
I sintomi della miocardite possono comprendere:
- il dolore toracico
- la stanchezza generale
- le aritmie, talora pericolose (da interessamento del tessuto cardiaco pace-maker)
- segni di scompenso cardiaco (fame d’aria, edemi, ipotensione, svenimenti ecc.)
- generali, quali febbre, rallentamento ideo-motorio ecc.
- sintomi riconducibili alla causa della miocardite stessa.
Diagnosi della miocardite
La diagnosi prevede il ricorso all’anamnesi, all’esame obiettivo (con valutazione dei parametri vitali: frequenza cardiaca e respiratoria, saturazione di ossigeno ecc.) oltre che ad esami laboratoristici e, soprattutto, esami strumentali cardiologici (elettrocardiogramma ed ecocardiogramma in primis, con RMN Cardiaca od Angio-TC come successivo step).
Nei casi più impegnativi può essere presa in considerazione la biopsia cardiaca.
Terapia della miocardite
La terapia, oltre che i farmaci correlati alla cardiopatia in atto, necessiterà di quelli utilizzabili per le cause della Miocardite.
Quali sono le principali infiammazioni del cuore: Pericardite
La pericardite, ovvero l’Infiammazione del pericardio, ha cause più ampie di quelle della miocardite, potendo rappresentare anche l’effetto di traumatismi, radiazioni, di neoplasie ecc., oltre che il risultato di infezioni (più batteriche che virali), di infiammazioni croniche (malattie reumatiche ecc.), di effetti tossici da farmaci ecc.
Sintomi della pericardite
I sintomi sono correlabili anche alla presenza di liquido (versamento pericardico) che riempie la cavità presente tra i 2 foglietti pericardici.
In tal caso tale liquido può alterare l’attività cardiaca, con sintomi simili a quelli prima descritti, peggiorando però nella posizione sdraiata.
Quando tale liquido è eccessivo, può verificarsi il cosiddetto tamponamento cardiaco, vale a dire una compressione sul cuore, che trova sempre più difficoltà a svolgere il proprio lavoro.
All’opposto, un’infiammazione acuta pericardica può cronicizzarsi e provocare una retrazione ed un irrigidimento del pericardio provocando una costrizione cardiaca, che avrà effetto sul cuore (pericardite costrittiva).
Diagnosi della pericardite
La diagnosi si ottiene con l’anamnesi (sulle caratteristiche dei sintomi), sulla visita specialistica, sugli esami di laboratorio e su quelli strumentali (specie ecg, ecocardiogramma, ma anche una radiografia del Torace ecc.).
Terapia della pericardite
La terapia si basa, in questo caso, anche su antinfiammatori (FAN e\o Cortisonici), oltre che farmaci specifici per la causa della pericardite e l’attività cardiaca in generale.
Ultimamente ampi studi hanno segnalato l’utilità di un farmaco (colchicina), utilizzato per altre patologie.
Quali sono le principali infiammazioni del cuore: Endocardite
Con endocardite si intende l’infiammazione dell’endocardio, malattia alcuni decenni fa più diffusa ed invalidante di oggi, risultando correlata alle complicazioni del cosiddetto reumatismo acuto, provocato da infezioni batteriche delle prime vie aeree che causavano infiammazioni articolazioni nonché dell’endocardio, determinando alterazioni meccaniche delle valvole (vizi valvolari).
Attualmente le cause sono riconducibili soprattutto a:
- infezioni (batteriche o da funghi, endocarditi infettive)
- sostanze tossiche
- neoplasie
- altre malattie infiammatorie od autoimmuni ecc. (cosiddette endocarditi non infettive).
L’endocardite infettiva si manifesta prevalentemente con le “vegetazioni”, cioè depositi di germi, piastrine, fibrina ed altro, che da un lato possono colpire e danneggiare le valvole e dall’altro staccarsi creando emboli danneggianti la circolazione.
Più colpiti risultano i pazienti già portatori di malattie cardiache (vizi valvolari, difetti congeniti ecc.).
Ultimamente sono in crescita le endocarditi da cateteri venosi centrali o protesi vascolari.
Sintomi dell’endocardite
I sintomi dell’endocardite sono estremamente variegati, rappresentando l’endocardite una patologia severa e pericolosa.
Si distinguono così sia sintomi cardiaci (alterazioni dei battiti, insufficienza cardiaca, dolori, edemi ecc.) che sintomi periferici (da ischemie cerebrali e periferiche da distacco di vegetazioni) senza dimenticare quelli generali e dall’infezione (febbre, astenia, progressivo decadimento fisico ecc.).
Diagnosi dell’endocardite
La diagnosi si basa su quanto definito in precedenze per le altre Patologia, attribuendo, in questo caso, un maggior ruolo a carico del Laboratorio Analisi.
Terapia dell’endocardite
La terapia si basa, in questo caso, oltre che su farmaci specifici per la causa della endocardite (antibiotici mirati) e l’attività cardio-vascolare in generale.
Le principali infiammazioni del cuore. Le diagnosi da Cardiocenter
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Dr Giuseppe Lavecchia – Specialista in Cardiologia
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