Ipoglicemia: cause e sintomi

Con Ipoglicemia definiamo valori di glucosio nel sangue inferiori a 70 mg/dl.

La glicemia è la concentrazione del glucosio nel sangue e normalmente, nell’arco della giornata, deve essere compresa tra 80 e 95 mg/dl.

Questa concentrazione deve rimanere costante in quanto un eccessivo calo impedisce il corretto funzionamento delle cellule dell’organismo, in particolare del cervello, mentre un valore troppo elevato causa nel lungo periodo gravi danni a molteplici organi.

Gli ormoni per la regolazione della glicemia

La glicemia non è mai stabile perché influenzata da alimentazione, stress, farmaci ecc. oltre che da una particolare organizzazione interna.

Produciamo, infatti, ormoni come l’Insulina in grado di ridurre la glicemia, nonché ormoni della controregolazione che invece la fanno aumentare: Glucagone ed Adrenalina che svolgono un’azione rapida, nonché Cortisolo e l’ormone della crescita dalla risposta più lenta.

Questo sistema di regolazione parte dal cervello (organo sensibile all’ipoglicemia), dove particolari sensori cerebrali attivano delle risposte ormonali, per ripristinare la normoglicemia e prevenire gli effetti dell’ipoglicemia.

I valori dell’ipoglicemia

Nell’adulto si parla di ipoglicemia quando il valore di glicemia è inferiore a 70mg/dl, mentre nel neonato quando è inferiore a 25mg/dl.

Va ricordato inoltre che anche la velocità con cui scende il valore della glicemia è importante: un soggetto diabetico, per esempio, che passa troppo bruscamente da una glicemia superiore a 200 mg/dl a una glicemia inferiore a 100 mg/dl può presentare una crisi ipoglicemica, anche se i valori assoluti sembrano nella norma.

I sintomi

Quando la glicemia inizia a scendere sotto i 70-60 mg/dl si iniziano ad avvertire i primi sintomi, che sono legati al rilascio di adrenalina e comprendono tachicardia, tremore, sudorazione, ansia e fame improvvisa.

Quando la glicemia è inferiore a 50 mg/dl il cervello inizia a risentirne e il soggetto presenta un maggiore affaticamento, confusione mentale, rallentamento del pensiero, visione offuscata e mal di testa.

Se la glicemia scende ulteriormente il soggetto diventa letargico, inizia a presentare convulsioni, può andare incontro a coma, danno cerebrale irreversibile e morte.

I fattori che influenzano i sintomi sono legati:

  • al livello di glicemia
  • alla rapidità del calo di glucosio
  • all’età del soggetto
  • ad eventuali patologie
  • all’attivazione di risposte controregolatorie sia da parte dell’organismo che da parte del soggetto stesso.

Ipoglicemia asintomatica

L’ipoglicemia asintomatica si presenta quando la glicemia scende lentamente fino a valori di 60-70 mg/dl. 

Le principali cause sono:

  • Esercizio fisico intenso, si tratta di una condizione temporanea in quanto vengono quasi subito innescato dei meccanismi di controregolazione da parte dell’organismo;
  • Digiuno prolungato;
  • Gravidanza: per fenomeni di emodiluizione.

Esiste un altro fenomeno che si verifica più frequentemente negli anziani, detto “hypoglycemia unawareness” (inconsapevolezza dell’ipoglicemia).

In questa condizione c’è una mancata risposta degli ormoni che aumentano la glicemia e il soggetto non presenta i classici segni di allarme dovuti al rilascio di adrenalina. L’ipoglicemia può raggiungere valori molto bassi con danni al sistema nervoso.

Diagnosi

La diagnosi di ipoglicemia si basa sulla presenza di segni e sintomi, sul riscontro di valori di glicemia inferiori alla norma e sulla ripresa del benessere del paziente dopo l’assunzione di glucosio.

Il medico deve differenziare un quadro di ipoglicemia da altre condizioni che si presentano in maniera simile come un calo della pressione arteriosa, un’intossicazione da farmaci o sostanze, una patologia del sistema nervoso centrale o una crisi epilettica.

Cause

Le cause di ipoglicemia vengono distinte in due categorie: ipoglicemie post-prandiali (dopo i pasti) e ipoglicemie a digiuno.

L’ipoglicemia post-prandiale può essere legata a obesità, a situazioni di pre-diabete, a interventi di chirurgia dello stomaco o a cause sconosciute.

L’ipoglicemia a digiuno a sua volta può essere associata o meno ad aumento dell’insulina nel sangue.

Le cause di ipoglicemia a digiuno senza iperinsulinemia comprendono:

  • condizioni associate a una ridotta produzione di glucosio da parte del fegato, come la cirrosi epatica, una grave malnutrizione, il morbo di Addison o alcune rare cause genetiche;
  • abuso di sostanze alcoliche;
  • tumori, a causa di un eccessivo consumo di glucosio o per la produzione di sostanze simili all’insulina che abbassano i livelli di glucosio nel sangue.

Le cause di ipoglicemia a digiuno associate a iperinsulinemia includono:

  • l’assunzione di farmaci come insulina, sulfalinuree, glinide
  • l’assunzione di farmaci che potenziano l’azione delle sulfalinuree
  • Ipoglicemia nel paziente diabetico
  • Insulinoma, un tumore che produce insulina
  • Presenza di anticorpi che stimolano la produzione di insulina

Le cause di ipoglicemia nel paziente diabetico includono un inadeguato apporto alimentare rispetto alla dose di insulina somministrata, esercizio fisico non controbilanciato con un adeguato apporto di nutrienti o di insulina, iniezione di insulina in quantità errata o di tipo errato (insulina rapida al posto di quella basale).

Terapia e trattamento

La Terapia in acuto dell’Ipoglicemia risente molto dei sintomi presenti, potendo risultare sufficiente l’assunzione di zucchero (15 gr. in quanto tale o sotto forma di caramelle, succhi di frutta ecc.), mentre nei casi più severi può risultare necessaria la somministrazione intramuscolare o nasale di Glucagone o di Soluzioni endovenose Glucosate.

Prevenzione

La prevenzione si basa sul controllo dell’alimentazione e delle terapie e sull’avere sempre a disposizione zucchero od altro per un rapido intervento.

Ipoglicemia, informazioni e consigli da CardioCenter a Napoli

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Bibliografia

Mathew P, Thoppil D. Hypoglycemia. [Updated 2022 Dec 26]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK534841/

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