L’arteriopatia obliterante periferica è una sindrome clinica caratterizzata da stenosi (restringimenti) od occlusione (chiusura) delle arterie degli arti inferiori.
In medicina siamo abituati a utilizzare degli acronimi (nomi formati unendo iniziali di più parole) per individuare determinate patologie. Nel caso dell’Arteriopatia Periferica si può ricorrere all’utilizzo di più acronimi:
- AOP (Arteriopatia Obliterante Periferica)
- AOAI (Arteriopatia Obliterante degli Arti Inferiori)
- AOCP (Arteriopatia Ostruttiva Cronica Periferica)
- PAD (Malattia delle Arterie Periferiche – Peripheral Artery Disease).
Cos’è l’arteriopatia obliterante periferica
Come già accennato, l’arteriopatia obliterante periferica è caratterizzata dal restringimento delle arterie degli arti inferiori, quelle che normalmente si occupano di trasportare il sangue ossigenato, proveniente dal cuore, alle gambe.
La circolazione sanguigna
La principale arteria che origina dal ventricolo sinistro è l’Aorta, che inizialmente sale verso il collo, fornendo il sangue al cervello, alla testa e alle braccia.
Successivamente l’Aorta scende verso la parte inferiore del corpo e passa, attraverso il diaframma, nell’addome (aorta addominale) da cui hanno origine le arterie che si dirigono verso gli organi interni.
All’altezza dell’ombelico l’Aorta finisce il suo percorso per dividersi nelle 2 arterie iliache comuni, che a loro volta si divideranno in:
- Arteria Iliaca Interna, che andrà ad irrorare muscoli ed altro;
- l’Arteria Iliaca Esterna che si dirige verso il canale inguinale per trasformarsi in Arteria Femorale Comune, dalla quale inizia il Circolo Arterioso delle gambe.
Le arterie che costituiscono il circolo arterioso delle gambe
Le arterie che costituiscono il circolo arterioso delle gambe sono:
- Arteria Femorale Profonda
- Femorale Superficiale
- Poplitea (dietro al ginocchio)
- Tibiali Anteriori e Posteriori
- Peroniera (alla caviglia)
- Pedidia (ai piedi).
Man mano che la circolazione prosegue, il sangue ossigenato viene inviato ai tessuti tramite Arterie minori.
Se si verifica una riduzione delle arterie il sangue non riuscirà più a scorrere, provocando dolori durate la marcia, fino a quando il sangue non arriverà dalle circolazioni minori, provando a ristorare le gambe dolenti, permettendo la ripresa della deambulazione.
Tuttavia, con l’avanzare della malattia, il dolore sarà sempre più immediato, obbligando il paziente a fare solo pochi metri prima di avere dolorei, rischiando di presentare lesioni cutanee (ulcere) provocate dalla carenza di sangue ed ossigeno.
Tipi di AOP
L’arteriopatia obliterante periferica può essere di tipo acuto o cronico:
- Le AOP acute sono provocate da trombosi od embolie, da traumi, da rottura di aneurismi ecc.
- La arteriopatie a progressione cronica, invece, sono provocate da aterosclerosi, diabete, vasculiti o infiammazioni delle arterie, da malformazioni della parete arteriosa, da fumo ecc.
Una forma particolare è l’Ischemia critica degli arti inferiori. Si tratta di uno stadio avanzato della malattia, in cui un evento vascolare acuto peggiora drasticamente il quadro cronico, con frequente necessità di un intervento chirurgico.
Fattori di rischio per lo sviluppo delle AOP
I principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’Arteriopatia obliterante periferica sono:
- Ipertensione
- Diabete Mellito
- Familiarità
- Ipercolesterolemia
- Insufficienza Renale Cronica
- Patologie preesistenti delle coronarie, delle carotidi o delle arterie renali e intestinali
- Fumo.
Inoltre, un altro fattore di rischio è l’età: infatti, le arteriopatie periferiche sono più frequenti nelle in età più avanzata, pur potendosi presentare anche più precocemente, privilegiando, il genere maschile.
Quali sono i sintomi dell’arteriopatia obliterante periferica
I sintomi principali dell’AOP sono rappresentati da:
- dolore che compare durante la deambulazione (cosiddetta claudicatio intermittens)
- perdita di forza
- progressiva atrofia muscolare
- senso di ipotermia
- ulcere, necrosi
- infezioni locali o sistemiche
- perdita dei peli e dalla riduzione di spessore della pelle.
Arteriopatia obliterante periferica, come avviene la diagnosi
La diagnosi dell’arteriopatia si basa innanzitutto sull’anamnesi (dolore intermittente), sull’esame obiettivo (valutazione degli arti e dei polsi), nonché su alcuni esami di laboratorio per individuare i fattori di rischio e su esami strumentali tipo:
- l’indice pressorio caviglia-braccio, vale a dire il rapporto tra la pressione arteriosa alla caviglia e quella al braccio. Rappresenta, per molti, un punto di partenza per l’esecuzione o meno di ulteriori accertamenti, doverosi nei casi in cui tale Rapporto sia inferiore a 0,7;
- ecocolordoppler: consiste in un esame semplice e non invasivo e di elevata sensibilità. La procedura è ripetibile in qualsiasi momento e permette di fornire importanti notizie anatomiche e funzionali dei vasi nei casi di arteriopatia (aterosclerotica e non), nelle dilatazioni aneurismatiche, nelle anomalie arteriose, nei danni iatrogeni, risultando inoltre utile nell’indirizzare un eventuale trattamento medico e\o chirurgico.
- esami ulteriori che saranno costituiti soprattutto da esami angiografici.
Quali sono le complicanzioni
Con l’avanzare del tempo, si può andare incontro a un dolore più persistente anche a riposo o di notte.
Inoltre, eventuali ulcere potranno infettarsi e trasformarsi in vere e proprie necrosi cutanee fino ad arrivare al rischio di gangrena.
In cosa consiste la terapia
La terapia consiste nello stimolare la deambulazione e l’attività motoria, in terapie farmacologiche per i fattori di rischio, nelle medicazioni locali per ulcere e necrosi, nonché nella chirurgia non demolitiva (angioplastiche, impianto di stent ecc.) o quella demolitiva (amputazioni a vari livelli) nei casi più gravi.
Prevenzione
La prevenzione consiste sia nel trattamento dei fattori di tischio che in una costante attività fisica, oltre che nell’abolizione del fumo.
Diagnosi e cura dell’Arteriopatia obliterante periferica da CardioCenter a Napoli
Da CardioCenter a Napoli è possibile eseguire gli esami di cardiologia e angiologia, sia in convenzione SSN che in regime privato. Fanno eccezione la Visita Angiologica e la Scleroterapia che si eseguono solo privatamente.
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Bibliografia